I miei lavori




Notorius si pone come obiettivo quello di valorizzare tutte le arti attraverso uno spettacolo, che vede in scena, di volta in volta, una categoria artistica. Lo spettacolo prevede un percorso storico - artistico con un focus su una problematica sociale ed attuale.
L'affascinante progetto Historiat focalizza la sua attenzione sulla storia della musica e della danza. Per il progetto Historiart sono state organizzate alcune conferenze e registrati video in collaborazione con accademie musicali e istituti scolastici.
L'Inconsueto nasce da bellissimi viaggi nel tempo, rappresenta la dimensione artistica del tempo. Attraverso lo studio di oggetti, libri, film, o rispolverando antiche tradizioni, L'Inconsueto racconta l'arte e la storia: è uno sguardo inconsueto sulla consuetudine.
Divina Creatura è il progetto dedicato ai nostri amici animali. Vengono organizzati eventi che possano dare visibilità ad associazioni e allevamenti certificati, senza trascurare sfilate e gare cinofile, consigli veterinari, addestramento e benessere animale.
Un libro "Inconsueto"
Carissimi amici de La Fucina delle Muse bentrovati ad un nuovo appuntamento con L'Inconsueto!
Grosso modo comincio così tutti i miei video di questa rubrica. Questa volta però il mio "bentrovati" ve lo scrivo, anziché dirlo attraverso un mio video.
Già, perché proprio da una delle mie "pillole di storia" è nato un libro: "Il corredo della sposa dagli anni '20 agli anni '60".
Tutto cominciò nel 2020, durante il periodo di chiusure più inquietante di sempre. Fu quella l'occasione in cui una cara amica decise di riordinare la sua casa e trovò dei capi da corredo anni '40 pressoché nuovi ed inutilizzati.
Decise allora di sottoporli a mia sorella Erika, per avere informazioni più dettagliate sulla tipologia, i tessuti e le fatture di quei capi.
Erika, appassionata di moda e storia della moda, coinvolse a sua volta me e Armando Terribili, storico della moda, per un'analisi accurata.
Nemmeno a dirlo, fummo entusiasti di metterci a studiare questi capi!
Ci volle qualche mese, ma alla fine avevamo tutte le informazioni che ci servivano, comprese quelle su altri capi, appartenenti allo stesso corredo, ma non più presenti nel piccolo tesoro appartenente a questa comune amica.
Comunicammo i risultati delle nostre ricerche in una diretta de L'Inconsueto.
Dopo un po' di tempo acquistammo quei capi, che andarono ad infoltire la già consistente collezione di preziosi abiti vintage di mia sorella Erika e fu allora che decisi di trasformare il risultato di quegli studi e le foto di quella diretta in un breve testo.
Così è nato il primo libro de L'Inconsueto, un testo breve e di facile lettura, ricco di foto storiche.
Il corto


Il cortometraggio, in presa diretta e con inserti documentali, "Sotto lo stesso cielo", sul tema Plasticfree, partecipa e vince, in alcune categorie, alla V° edizione del Vesuvius Film Festival del 2024. Il corto, ideato, scritto e prodotto dalla 3B Production Film e da La Fucina delle Muse, affronta la problematica dell'inquinamento ambientale per via della plastica.
La plastica mette a rischio non solo la salute del pianeta, ma anche ovviamente quella dell'uomo: intere isole di plastica deturpano i nostri oceani e nessun animale è al sicuro, nemmeno l'uomo.
Le musiche che accomapagnano il corto sono state scritte da DÆV.
Puoi guardare il corto sul mio canale YouTube.
La mia prefazione alla silloge poetica "Brucia" scritta dall'autrice e blogger Laura Mancini
Prefazione
Quando Laura Mancini mi ha chiesto di scrivere la prefazione della sua raccolta poetica mi sono sentita entusiasta e al contempo ansiosa, comprendendo immediatamente quanto sia complesso presentare una silloge, che per sua natura è un viaggio nell'animo e nelle esperienze vissute di chi la scrive.
Cercherò dunque di interpretare e raccontare brevemente gli stati d'animo che si palesano attraverso i versi dell'autrice rivelando ciò che ho provato leggendoli.
Scriveva Edmund Burke La poesia è l'arte di dare sostanza alle ombre e sono proprio le ombre dell'anima che prendono forma in queste intense poesie.
Ciò che ci colpisce non è solo la quantità dei tumulti del cuore in essa palesemente espressi, ma l'incisività comunicativa e autentica che ci rapisce parola dopo parola, verso dopo verso. Il linguaggio schietto ed immediato con cui l'autrice si spoglia di qualsiasi reticenza e mette a nudo il suo cuore è in grado di rinnovare sentimenti, di richiamare alla memoria esperienze vissute e di rendere consapevoli del proprio corpo, del sangue che scorre nelle vene, in una sorta di catarsi che spinge a leggere tutte le poesie una dopo l'altra, tutte d'un fiato.
Un elemento ricorrente percorre quasi tutte le poesie della raccolta: l'acqua. La ritroviamo nelle lacrime per un amore finito, come in Angelo, nella fredda pioggia invernale che cadenza un esausto travaglio del cuore, come in Non gridare, nelle onde del mare che cancellano i ricordi a cui si cerca di dare forma, come in Cuore di sabbia. Fremiti sensuali e intensi pervadono tutta la poesia e a volte si trasformano in fantasie erotiche, in cui perdersi, a volte cullano la mente, allontanandola dall'inverno del cuore, fino a portare l'autrice ad interrogarsi se sia mai possibile l'esistenza de L'amore eterno. Già, perché è proprio l'altalenante impeto amoroso a scandire l'andamento dei giorni assolati o di quelli in cui il freddo prende il sopravvento.
Metafore dunque, che mettono in continua corrispondenza il travaglio interiore con ciò che accade fuori.
Le poesie di Laura Mancini divengono in questo senso, come si era accennato nell'incipit di questa prefazione, una sorta di diario di viaggio all'interno del cuore, un vagabondaggio interiore ed autobiografico, che evidenzia alcune tappe sentimentali importanti con cui ognuno di noi in qualche modo si è confrontato e attraverso le quali ha sperimentato ed imparato l'amore.
Un'analisi sottile delle proprie emozioni, portata avanti con tutta la schiettezza e la trasparenza di un'anima che vive e accoglie con pienezza le realtà quotidiane. Una scrittura ricca di immagini e ambientazioni, che trasportano immediatamente il lettore a respirare le stesse gioie o paure, le stesse speranze o incertezze, provate dall'autrice, insieme a lei, nei continui contrasti dei suoi versi, nell'oscillazione costante del proprio sentire, nelle sue descrizioni che sono il ritmico respiro stesso della sua anima.
Per questa ragione non vi è nella raccolta uno stile unico del verso, essa non è infatti un esercizio poetico, ma la strada impervia su cui cammina lo spirito: il verso cioè è il mezzo per percorrere questa strada e si presenta forte e immediato, così come ogni attimo viene sentito e vissuto.