Danzare in acqua si può: ce lo ha insegnato Annette Kellerman!

03.09.2023

Da una rivoluzionaria "prova costume" all'immortalità sul grande schermo.

Anche quest'anno siamo giunti al momento fatidico della cosiddetta "prova costume". Ogni anno, soprattutto le signore, alla vigilia della partenza per le agogniate vacanze, cercano il costume più in sintonia con le loro forme, ma che rispecchi anche con le ultime tendenze moda, spesso incuranti di quanto corpo si lasci scoperto, nessuno ci fa più caso, l'importante è portare a casa un bel colorito quanto più bruno possibile.

Ma è sempre stato così? Assolutamente no. Lasciando da parte discorsi salutistici a vario livello, sicuramente fino ai primi anni del 1900 nessuno si sarebbe mai sognato di scoprire le proprie nudità in spiaggia: si andava al mare per rigenerarsi, rilassarsi, respirare aria pulita e godere del sole estivo, sempre tenendo presenti le regole di una rigida morale e di una non meno austera eleganza.

La prima donna ad indossare un costume da bagno che lasciasse scoperte alcune parti del corpo fu l'australiana Annette Marie Sarah Kellermann, che nata con una disabilità alle gambe, si inscrisse in tenera età ad un corso di nuoto. A 15 anni Annette, vegetariana convinta, aveva superato la sua disabilità ed era diventata una campionessa di nuoto, tuffi e balli subacquei.

Nel 1907 la Kellermann si esibì in "balletti acquatici" con coreografie complesse: lo spettacolo all'interno di una vasca di vetro, al New York Hippodrome, la fece passare alla storia come la prima "ballerina subacquea". Tuttavia, in quell'occasione, Annette si mostrò al pubblico con un costume intero, che lasciava molta più libertà al movimento. Lo scandalo fu enorme e lei fu arrestata a Boston per aver scoperto collo, gambe e braccia, in altre parole, fu arrestata e accusata di indecenza e di aver indossato un costume analogo a quello che indossavano gli uomini. Si difese dicendo: "Io voglio nuotare e non posso farlo indossando più vestiti di quanti siano necessari per una sfilata di moda. Sarebbe come nuotare in catene!" L'opinione pubblica insorse in sua difesa, e presto fu creata una linea di costumi "Kellermans", che andò letteralmente a ruba, sebbene venduti in una versione più moderata che copriva collo, braccia e gambe. Tuttavia l'aspetto fondamentale era salvo: niente più gonna e camicia, ma un costume che aderiva al corpo femminile mostrandolo in tutta la sua sinuosità e bellezza senza scadere nella volgarità.

Nel 1924, Annette venne scelta per essere la protagonista del film Venus of the South Seas, che ebbe la particolarità di essere girato a colori e sott'acqua. In questa pellicola la Kellermann, ballando sott'acqua, diede l'avvio alla nascita di una specialità sportiva tutta nuova: la danza in acqua.

Annette Kellerman scandalizzò a lungo con la sua tenacia e irriverenza, sfruttò la sua affinità con l'acqua per rendere le sirene protagoniste delle pellicole cinematografiche di quegli anni. I suoi film, girati esclusivamente senza controfigura, avevano come tema avventure acquatiche: nuotò insieme ai coccodrilli, passeggiò su un filo di ferro in bilico sopra una cascata e si immerse nelle profondità del mare.

Il suo atteggiamento diede fiducia alle donne che dapprima la guardavano con invidia, poi con complicità. Sfoderò tutto il suo coraggio mostrandosi nella prima scena di nudo, in qualità di attrice ufficiale, nella pellicola La figlia degli Dei: in cui la cinepresa catturò la prova di un corpo in grado di mostrarsi senza vergogna come nuotatrice, donna e soprattutto come creatura libera capace di sfidare l'ipocrisia di mille convenzioni.

Annette Kellerman continuò ad essere un simbolo di coraggio e indipendenza per le donne di tutto il mondo. Non voleva essere ricordata come un semplice oggetto di bellezza, ma come una donna che ha saputo affrontare le sfide, superare gli ostacoli e lasciare un segno nella storia.

Fu a lei che venne dedicato il film The Original Million Dollar Mermaid, interpretato dalla bravissima Esther Williams, conosciuta proprio come "la sirena del cinema" che, portando nuovamente la danza in acqua sul grande schermo, divenne ufficialmente la fondatrice del nuoto sincronizzato.

Molte danzatrici e nuotatrici seguirono la strada aperta da Annette, all'inizio del secolo scorso: Helen Mead famosa danzatrice in acqua, che attirò l'attenzione del pubblico con la sua grazia e abilità nell'eseguire movimenti sinuosi e fluidi; Annette Marie Sarrazin, conosciuta anche come "The Water Nymph" (la ninfa dell'acqua) per le sue esibizioni artistiche e acrobatiche; May Holburn, famosa per le sue coreografie di nuoto sincronizzato; Yuliya Vasylenko, che ha affascinato il pubblico di tutto il mondo per la sua capacità di eseguire movimenti complessi sott'acqua; fino ad arrivare a Daryl Hannah, l'attrice americana che è diventata famosa per il suo ruolo di sirena nel film Splash - Una sirena a Manhattan del 1984.

Insomma, Annette Kellerman resterà per sempre una figura iconica: è stata una pioniera che ha aperto la strada a molte altre donne nel mondo dello sport, della danza, del cinema e della moda. Ha dimostrato che le donne possono essere forti, intrepide e libere di esprimere la propria individualità. Il suo coraggio e la sua passione per il nuoto rimarranno un esempio per le generazioni future, così come le sue sinuose coreografie di danza subacquea.

Grazie alle atlete come Annette Kellermann ed Esther Williams la danza ha potuto sperimentare il suo connubio con l'acqua e ne è uscita rinnovata e accresciuta di emozioni fantastiche, come quella regalataci, nel 2022, dall'apneista, danzatrice e regista francese Julie Gautier, che in occasione della Giornata Mondiale della Danza, promossa dall'International Dance Council dell'UNESCO, ha proposto una spettacolare e suggestiva danza subacquea dedicata a Narciso, il mitologico personaggio innamorato della propria immagine, interamente realizzata a cinque metri di profondità nella piscina con acqua termale più profonda del mondo.

Barbara Simona Gottardi